sabato 1 marzo 2014

Bisfenolo A - BPA, la plastica cattiva


Oggi voglio parlarvi del Bisfenolo A - BPA, una sostanza chimica usata per produrre plastiche e resine in associazione con altre sostanze. Il BPA è un policarbonato, in parole povere è costituito da più molecole originate dalla struttura chimica dell’acido carbonico.

Quali sono le caratteristiche dei policarbonati?

  • Resistono ad acidi minerali, idrocarburi alifatici, benzina, grassi, olii, alcoli;
  • Non resistono all'alcol metilico e all'acqua sotto i 70°C;
  • Sopra i 70°C l'acqua attacca il polimero favorendo una decomposizione chimica;
  • Hanno una scarsa biodegradabilità.

 

Dove possiamo trovare i policarbonati?

I policarbonati creano un tipo di plastica rigida, trasparente e altamente performante, quindi sono presenti in tutti quei recipienti per uso alimentare: bottiglie di plastica (che contengono il PET di cui vi parlerò in seguito), biberon (controllate sempre l’etichetta prima di acquistare), piatti, bicchieri, contenitori e posate di plastica. Inoltre, alcuni residui di BPA li riscontriamo nelle resine epossidiche, che sono resine sintetiche comunemente impiegate nell’edilizia per rivestire i pavimenti, ma usate anche per produrre pellicole e rivestimenti protettivi per lattine e tini.
 

ATTENZIONE! Il BPA può trasferirsi in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono.

 
L’EFSA (European Food Safety Authority) ha eseguito la prima valutazione del rischio del BPA nel 2006 fissandone una Dose Giornaliera Tollerabile (DGT) di 0,05 milligrammi/chilogrammo di peso corporeo al giorno nell’uomo adulto. Per quanto riguarda l’assunzione di BPA per neonati e bambini, la dose è al di sotto della DGT.

Breve parentesi sulla DGT, che stima in quale quantità una sostanza può essere ingerita ogni giorno per tutta la vita senza rischi apprezzabili, espressa in base al peso corporeo dell’individuo adulto. Nel mese di gennaio 2014, gli esperti EFSA hanno presentato una revisione sui rischi dell’assunzione di BPA attraverso gli alimenti, individuando probabili effetti avversi sul fegato e il rene nonché sulla ghiandola mammaria. Pertanto, l’EFSA ha raccomandato di abbassare l’attuale dose giornaliera tollerabile ad un livello di 0,005 milligrammi/chilogrammo di peso corporeo/giorno. Purtroppo, ad oggi ci sono ancora alcune incertezze riguardanti altri pericoli per la salute umana, ecco perché la DGT è ancora provvisoria. Bisognerà aspettare il parere del National Toxicology Program (NTP) per avere una maggiore sicurezza a riguardo.

Il BPA è presente quasi dappertutto nelle nostre case, anche se il rischio per la salute umana è basso, è meglio prendere le dovute accortezze e fare attenzione a questi policarbonati sintetici.

Parliamo del PET (polietilene tereftalato) usato per produrre le bottiglie di plastica, tubi, contenitori, etc… lo sapevate che:

1 CHILO DI PET richiede 17,5 CHILI di ACQUA e rilascia 2,3 CHILI di CO2

inoltre

1 BOTTIGLIA in PET da 1,5 litri pesa 30 GRAMMI

 

Quindi per produrre una bottiglia di plastica si consuma quasi la metà dell’acqua che trasporta (Fonte State of the World, 2004)

 

Le bottiglie di plastica contenenti liquidi possono essere molto rischiose per la salute, poiché il loro surriscaldamento causa una decomposizione chimica della plastica, con il rilascio di sostanze pericolose nella bevanda stessa. E non voglio tralasciare che stiamo sempre più consumando tutte le riserve idriche che proteggono il nostro pianeta dagli squilibri climatici.

Anche io utilizzo bottiglie in plastica, mentirei se affermassi il contrario. L’ideale sarebbe acquistare bottiglie in vetro che si trovano in alcuni supermercati oppure bere l’acqua dal rubinetto di casa - che di solito è controllata a dovere dai nostri Comuni, informatevi a riguardo.

Cambiare alcune abitudini è veramente difficile, ma non impossibile!

Impegnamoci tutti a ridurre l’acquisto di bottiglie di plastica soprattutto quelle che contengono acqua, variandone l’utilizzo con l’acqua dei nostri rubinetti di casa.

Per quanto riguarda bevande in bottiglia come succhi di frutta, soft drink, Fanta, Coca Cola etc... beh il consiglio spassionato è sempre quello di non consumarne affatto.

Meglio una buona spremuta di frutta fatta in casa autentica, genuina e senza l’aggiunta di BPA!

Laurel

  DIRETTIVA 2011/8/UE sulll'impiego del bisfenolo A nei biberon di plastica  

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